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Dizion. 4° Ed. .
DITO,
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pag.216
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DITO,
Definiz: | e nel numero del più DITI, e DITA. Uno de' cinque membretti, che derivano dalla mano, e dal piè. Lat.
digitus. Gr.δάκτυλος. |
Esempio: | Bocc. nov. 11. 5. Martellino si storse in guisa le mani, le dita, e le braccia
ec. che fiera cosa pareva a vedere. |
Esempio: | E Bocc. num. 7. Cominciò ec. a far sembiante di distendere
l'uno de' diti. |
Esempio: | Dant. Purg. 5. Quando diretro a me drizzando il dito Una gridò ec. |
Esempio: | E Dan. Par. 28. Se li tuo' diti non son a tal modo Sufficienti
non è maraviglia. |
Esempio: | Fir. As. 118. Attoniti per la indicibile leggiadría, mettendosi la man destra col
dito grosso sotto a quelli due, che gli surgono a canto ec. religiosamente l'adoravano. |
Esempio: | Cas. lett. 73. Non ti posso scriver più a lungo, che mi doglion le dita.
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Esempio: | Red. esp. nat. 24. Quindi alzando i due diti indici verso il cielo, reggeva nelle
due estremità di quelli l'elsa della spada. |
Definiz: | §. I. Per Misura della larghezza d'un dito. |
Esempio: | M. V. 8. 65. Con un nastro d'oro largo quattro dita. |
Esempio: | Bern. Orl. 3. 3. 12. Essendoli vicino a men d'un dito, In altro scontro Aquilante
s'intoppa. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 12. 154. Abbiamo un dito di regno, e tienlo un barbogio (quì
per iperbole.) |
Esempio: | Red. Ditir. 36. E se a sorte alcun de' miei Fosse mai cotanto ardito, Che
bevessene un sol dito, Di mia man lo strozzerei. |
Definiz: | §. III. Per similit. |
Esempio: | Libr. Astrol. Scrivi nella prima parte, che si tiene col diametro, che esce
coll'orizzonte, uno; e nella seconda, due; e nella terza, tre; e così ancora andrai scrivendo, tantochè compili dodici.
E catuna di queste parti si chiama dito; e poscia parti catun dito di loro in quante parti puoi, e segnale nel secondo
spazio, il quale è più stretto. E questi diti si chiamano li diti dell'ombra ritornata, ovvero rivolta. |
Definiz: | §. IV. Mostrare alcuno a dito, vale Dirizzare il dito, accennando verso alcuno, che meriti d'esser
notato; e si piglia per lo più in cattiva parte. Lat. digito monstrare.
Gr. σκημαλιξειν
σκιμαλίζειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 74. 15. Egli non poteva mai andar per via, ch'egli non fosse da'
fanciulli mostrato a dito. |
Esempio: | Petr. canz. 22. 6. E nell'alma dipinto i' sare' udito, E mostratone a dito.
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Esempio: | E Petr. cap. 12. E vedrassi ove, Amor, tu mi legasti, Ond'io
a dito ne sarò mostrato. |
Esempio: | Vit. S. Gio. Bat. E dicevano insieme: egli è colui, ch'egli ci mostrò a dito, e
disse: ecco l'agnello di Dio. |
Esempio: | Com. Purg. 13. Dimostrativamente risponde Dante, quasi a dito mostrando Vergilio.
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Esempio: | Rim. ant. inc. 116. Poneasi in sulla testa La ghirlandetta, che sì ben le stava,
Che l'una all'altra a dito la mostrava. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 16. 48. Chi resterà di quà, sarà schernito, E da fanciu' per via
mostrato a dito. |
Definiz: | §. V. Legarsela al dito: vale Imprimersi bene alcuna cosa nella memoria; detto da quel segno, o
filo, che si lega, o mette talvolta al dito per ricordanza d'alcuna cosa. Lat. altâ mente
reponere, Virg. v. il cap. 7. de' proverbj di Salomone,
d'onde par, che tragga l'origine. |
Esempio: | Morg. 22. 19. Ma sia che vuole; al dito legherati, Ch'io nacqui per punire i tuo'
peccati. |
Esempio: | Burch. 2. 71. Legati questo al dito, e ben l'annoda. |
Esempio: | Varch. Suoc. 2. 1. Io ti protesto, tienlo a mente, e legatelo al dito.
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Esempio: | Libr. son. 7. Legati prima al dito, Che s'io piglio più penna, ec.
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Definiz: | §. VI. Legarsela, o Allacciarsela al dito, vale Altresì Determinare di vendicarsi. |
Definiz: | §. VII. Non sapere quante dita si ha nelle mani; vale Non saper quello, che doverebbe sapere
ognuno. Lat. ne tria quidem Stesichori novit. Gr.οὔτε τά τρία
στησικόρου
γινώσκει. |
Esempio: | Bocc. lett. Pin. Ross. 274. I quali tutti ricercando, non si troverrà sappiano
annoverare quante dita abbiano nelle mani. |
Definiz: | §. VIII. Non ardire alzare, o levare il dito, o Non potere alzare, o levare il
dito: vale Vivere con timore, e non ardire di far però novità. Lat. ne digitum quidem
exerere posse. |
Esempio: | M. V. 10. 59. Ma perchè il Legato gli aveva sopra il capo il castello di S.
Arcangiolo, non osava levare il dito. |
Definiz: | §. IX. Avere alcuna cosa su per le dita, o su per le punte delle dita; dicesi del Saperla
benissimo. Lat. in numerato habere. |
Esempio: | Varch. giuoc. Pitt. Che fosse necessario mostrar di sapere queste cose più
leggieri, ed averle, come noi diciamo, su per le dita. |
Esempio: | Malm. 6. 9. Che l'ha su per le punte delle dita. |
Definiz: | §. X. Mordersi il dito di che che sia: dicesi per lo più per Pentirsi con rabbia, e con dolore di non
aver fatto checchessia; e talora Minacciare di vendicarsi. Lat. mordere labrum. Gr.
ὀδάξ ἐν
χείλεσι φύειν,
Omer. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 20. 58. E mordendosi il dito a Macon giura Di vendicarsi con buona
misura. |
Esempio: | Buon. Fier. 3. 1. 5. Ella si morse un dito, Come fa chi vendetta altrui minaccia.
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Esempio: | E Buon. Fier. 4. 1. 1. E dassi al diavol, mordesi le dita,
Divertisce di nuovo, e pur di nuovo Ritorna a bomba. |
Definiz: | §. XI. Toccare il ciel col dito, si dice dell'Ottenere cosa, o reputata sopra i suo' meriti, o fuor
del suo credere, o oltre il suo desiderio. Lat. digito coelum attingere. |
Esempio: | Morg. 22. 192. L'Arpalista toccava il ciel col dito, Poichè trovato avea con chi
contendere. |
Esempio: | Red. Ins. 59. Donai questi piccioni avvelenati dallo scorpione ad un pover uomo, a
cui parve toccare il ciel col dito. |
Esempio: | Libr. son. 13. Ben ti pare aver tocco il ciel col dito. |
Definiz: | §. XII. Leccarsene le dita, vale Piacer sommamente alcun cibo, e figuratam. checchessia. Lat.
digitos lingere. Gr.καθεστίειν
δακτίλους
δακτύλους. |
Esempio: | Bern. rim. 46. Che fa che l'uom se ne lecca le dita. |
Esempio: | E Ber. rim. 57. E quelle torte, Delle quali io mi lecco
ancor le dita. |
Esempio: | Ambr. Cof. 4. 5. Io ti parrei anco uno zucchero Di tre cotte. G. Un po' meno,
A. E leccherestite - Ne le dita. |
Esempio: | Morg. 25. 317. Del qual chi 'l mangia le dita si lecca. |
Definiz: | §. XIII. In proverb. |
Esempio: | Varch. Ercol. 57. Quando alcuno fa, o dice alcuna cosa sciocca, e biasimevole, e
da non doverli, ec. riuscire, se gli dice in Firenze: tu armeggi, ec. e' non ti toccherebbe a intignere un dito, se
tutto Arno corresse broda. |
Definiz: | §. XIV. Darsi del dito nell'occhio. Offendere se medesimo. |
Esempio: | Dant. Conv. 107. Nessuno dee l'amico suo biasimar palesemente; perocchè a se
medesimo dà del dito nell'occhio. |
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